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Sostenibilità benessere, inclusione, pari opportunità e ambiente

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In breve

In breve

L’Università di Padova ha dimostrato, anche durante la pandemia, di caratterizzarsi per una solida responsabilità sociale: ha infatti messo a disposizione le proprie conoscenze e competenze per prendersi cura del benessere fisico, psicologico e sociale non solo delle persone che fanno parte della Comunità accademica ma anche della cittadinanza. Inoltre, grazie all’ampia offerta transdisciplinare, l’Ateneo Patavino è garanzia di opportunità per un futuro di crescita e innovazione sostenibile, rendendosi motore del cambiamento poiché pronto ad affrontare le sfide, presenti e future, e a promuovere l'eccellenza e il talento attraverso la ricchezza e il valore della diversità.

In questa prospettiva, il programma di sostenibilità sociale, ambientale ed economica, che intende consolidare il nostro Ateneo come Università responsabile, equa e solidale, avrà i seguenti obiettivi strategici di medio e lungo periodo:

  • Porre al centro la persona e il suo benessere, attraverso un piano globale di investimenti e politiche mirate alla tutela della salute. L'Ateneo proseguirà dunque a riorganizzare e implementare le iniziative intraprese per la salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro e di studio, anche potenziando le azioni contro le molestie, la violenza e il mobbing. Aumenterà inoltre l'efficienza dei servizi di supporto psicologico e, in ottica preventiva, rafforzerà le progettualità atte a stimolare uno stile di vita attivo e salutare.
  • Incrementare la cultura di inclusione, riconoscendo le diverse forme di vulnerabilità, e potenziando la formazione per la Comunità universitaria, con l'obiettivo di sensibilizzare e aumentare le conoscenze circa le tematiche dell’inclusione. Le azioni dell'Ateneo rivolte a studentesse e studenti, personale docente e tecnico amministrativo con diverse forme di disabilità o vulnerabilità saranno potenziate, personalizzate e diversificate per garantire le opportunità di accesso e di partecipazione.
  • Ridurre le disuguaglianze e le discriminazioni e promuovere il valore delle diversità; offrire pari opportunità di accesso, di assunzione di incarichi di responsabilità e di progressione di carriera. Le azioni messe in campo dall’Ateneo saranno: proseguire e ampliare il monitoraggio dei dati sulle disuguaglianze, potenziare gli interventi di formazione, cultura e scienza paritaria e implementare la promozione dell’equilibrio vita-lavoro con iniziative mirate e il sostegno delle giovani ricercatrici e di tutto il personale docente e tecnico amministrativo; infine introdurre specifiche azioni per reinterpretare le attuali necessità.
  • Potenziare la sostenibilità ambientale dell’Ateneo, con positive ricadute sul benessere del territorio e della sua popolazione, tramite azioni di economia circolare, con particolare attenzione alla gestione delle risorse, dei rifiuti, delle energie rinnovabili, dell’edilizia sostenibile, degli acquisti verdi (Green Public Procurement - GPP) e della mobilità sostenibile, così come tramite iniziative di formazione e sensibilizzazione rivolte alla Comunità accademica e alla cittadinanza.

Benessere

Benessere

Un Ateneo responsabile ha il ruolo di “accompagnare” le persone nel pensare alla propria salute come a un cammino circolare, che muove dal benessere psicofisico dell’individuo per spiegarsi nel luogo di lavoro, o di studio, e nel difficile bilanciamento vita-lavoro. L’Università si propone di mettere in atto un “Piano di strategia circolare” che si snoda lungo tre direttrici d’intervento focalizzate sulla Persona: il benessere fisico, il benessere mentale e sociale, oltre che la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e di studio.

I risultati ottenuti finora sono stati innumerevoli e costituiscono una solida base sulla quale costruire una nuova strategia di promozione del benessere nella Comunità universitaria, le cui azioni chiave consisteranno nel razionalizzare l’esistente, migliorare le sinergie di collaborazione tra le strutture e promuovere nuove iniziative. Per poter accompagnare le persone verso un concetto di salute circolare sarà necessario: incrementare l’incisività degli interventi, soprattutto sotto i profili della prevenzione e della formazione; aumentare sia le iniziative, in ottica preventiva,  volte a favorire uno stile di vita sano e attivo, sia l’efficienza dei servizi di supporto al benessere mentale; promuovere puntuali azioni per fronteggiare la delicata sfida della progressiva dematerializzazione del luogo di lavoro e dei conseguenti rischi psicofisici.

Per incrementare l’efficacia e l’efficienza delle attività finalizzate alla promozione del benessere fisico si propongono le seguenti azioni:

  • Potenziare tutti i servizi e le iniziative già in atto dedicati al personale universitario strutturato e non strutturato (ricercatrici e ricercatori, personale docente e tecnico amministrativo), alle studentesse e agli studenti (es. l’ambulatorio ginecologico dedicato, la valutazione andrologica, lo screening per le malattie della tiroide e il monitoraggio della qualità del sonno), ri-calendarizzando regolarmente le iniziative puntuali, pubblicizzando nuovamente quelle continuative e sensibilizzando dipendenti e componente studentesca verso le campagne standard di screening sanitario gestite dalle strutture sanitarie stesse (es. PAP test, sangue occulto fecale).
  • Organizzare campagne informative mirate e/o veri e propri interventi in ambito di medicina preventiva (es. alimentazione, salute dell’osso, attività fisica e igiene sonno-veglia).
  • Creare una App (o altro strumento informatico) dedicata alla Salute della Comunità universitaria contenente pillole informative, aggiornamenti sanitari, notizie su iniziative dell’Ateneo e un quiz settimanale (anche competitivo tra componente studentesca, tra personale universitario, tra Dipartimenti) su un tema del benessere volto a far riflettere su un argomento circostanziato e a informare in modo puntuale, sintetico e gradevole.
  • Pianificare, individuare sponsor/raccolta fondi e organizzare una Unipd Wellbeing Info&BioBank, destinata alla raccolta di informazioni (fornite dal personale universitario e da studentesse e studenti su base volontaria) e di campioni biologici che nel tempo vadano a costituire una risorsa per la definizione dello stato di benessere dell’Ateneo, per la ricerca e per la programmazione di iniziative mirate al miglioramento del benessere stesso, in ciascuno dei suoi possibili ambiti.
  • Aumentare l’offerta e migliorare la modalità di erogazione dei servizi già esistenti volti a favorire l’esercizio fisico e la sana alimentazione (es. corsi di Yoga e TaiChi Chuan, EduChef, App) nell’ottica di incrementare il coinvolgimento della componente studentesca e del personale universitario, raggiungendo anche le sedi distaccate.
  • Individuare dei percorsi percorribili a piedi e/o in bicicletta, che da fuori città possano portare ai vari poli universitari, dove ci si possa dare appuntamento per andare insieme al lavoro o a lezione utilizzando una mobilità alternativa e sostenibile (“Tutte le strade portano a UniPd”).
  • Continuare a lavorare sulla realizzazione del progetto del nuovo Campus sportivo (Cittadella dello Sport), che offrirà non solo un’ulteriore opportunità alla comunità universitaria per praticare attività fisica, ma risulterebbe anche motivo di attrazione per studentesse e studenti stranieri, ragione di investimento per gli stakeholder e una sede di servizi per la cittadinanza, implementando la collaborazione con le amministrazioni locali.
  • Promuovere la cultura sportiva mediante il mantenimento del progetto Doppia Carriera studente-atleta, con l’obiettivo di permettere ad atlete/i di continuare la propria carriera sportiva di élite e conseguire altresì un titolo superiore di studio; incentivando la crescita delle squadre sportive universitarie (volley, basket) a competere a livello nazionale; promuovendo scambi internazionali con squadre di Università prestigiose e stimolando la collaborazione con le squadre di alto livello presenti nel territorio (es. Pallavolo Padova, Calcio Padova, Treviso Basket) che offrano a studentesse e studenti del nostro Ateneo opportunità di tirocinio e di ricerca.
  • Promuovere attività sportive di inclusione, come il Baskin o il Sitting Volley, in cui giocano nella stessa squadra atlete/i con e senza disabilità, grazie a specifici regolamenti di gioco che non negano le diversità e allenano a cooperare per un obiettivo comune.

In relazione al benessere mentale, si prevedono le seguenti azioni:

  • Potenziare l’assistenza psicologica e psichiatrica nella direzione di una sempre maggiore internazionalizzazione, anche proponendo un’offerta più ampia che eroghi assistenza psicologica anche in altre lingue oltre all'inglese e allo spagnolo (es. cinese).
  • Strutturare interventi di prevenzione del rischio e promozione del benessere anche per studentesse e studenti internazionali e per il personale universitario strutturato e non strutturato.
  • Aumentare l’efficienza dei servizi, consentendo quindi di contenere i tempi di attesa, tramite un approccio stepped care, ovvero un sistema di organizzazione degli interventi per livelli, alla luce della gravità della condizione psicologica.
  • Incentivare e potenziare la reciproca collaborazione tra i diversi Servizi, Organi e Centri dell’Ateneo finalizzati al benessere della comunità accademica (es. Consigliera di Fiducia, Comitato Unico di Garanzia, Centri di Ateneo “Servizi Clinici Universitari Psicologici” - SCUP ed “Elena Cornaro”) e con i Servizi Socio-Sanitari del territorio (es. attraverso accordi e convenzioni).
  • Favorire il processo di convenzione dell’assistenza psicologica con il Sistema Sanitario anche grazie al trasferimento presso la nuova sede del Centro di Ateneo SCUP, al fine di incrementare l’accesso della popolazione agli interventi psicologici.

Al fine di costruire una “strategia circolare” della tutela del benessere e della sicurezza nei luoghi di lavoro e di studio si prevede di:

  • Introdurre il Piano della “strategia circolare”, inteso come una sorta di Bilancio della Salute, contenente le iniziative intraprese nei diversi profili in cui si declina il benessere: fisico, psicologico e giuridico.
  • Costituire un Presidio (“Cabina di Regia”) per il coordinamento di tutte le iniziative di formazione attinenti alla salute e al benessere.
  • Svolgere iniziative di divulgazione (convegni, seminari, tavole rotonde con gli altri attori Istituzionali del territorio) e di formazione specifica in tema di “Educazione al linguaggio e comportamento digitale” per prevenire e contrastare fenomeni di cyberbullismo, hate speech, mobbing e violenza sul luogo di lavoro; corsi di formazione specifica per la corretta gestione sia delle relazioni interpersonali negli ambienti di lavoro sia di ciò che causa distress e compromissione del benessere.  
  • Realizzare un Vademecum da fornire a tutte/i con informazioni base in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché le indicazioni relative alle figure a cui rivolgersi, ai servizi da contattare e alle procedure da seguire in caso di eventi subìti (es. stalking) recanti danno al benessere degli individui.
  • Predisporre una regolamentazione organica dello smart working post pandemico a partire da quanto già esistente valorizzando la collaborazione con gli attori collettivi.

Inclusione

Inclusione

Occuparsi di inclusione significa, senza retorica, occuparsi di tutti e tutte noi. Disabilità, disturbi di apprendimento, svantaggio, sono etichette vuote. Un’Università è davvero inclusiva quando riconosce l’ampia gamma di differenze umane all’interno e all’esterno di queste categorie. Essere inclusivi non significa dedicarsi ad alcune categorie protette, ma occuparsi di tutti e tutte, anche di chi si trova solo momentaneamente in uno stato di disabilità, vulnerabilità o svantaggio. Realizzare un’Università inclusiva è un progetto ambizioso, che richiede tempo, motivazione, energie, risorse economiche e umane, oltre che creatività.

L’Ateneo di Padova ha una lunga tradizione di politiche inclusive. Con azioni a favore di studentesse, studenti, personale universitario strutturato e non strutturato, nel corso dell’ultimo sessennio è stato fatto molto per promuovere una cultura dell’inclusione. Oggi, tuttavia, ci troviamo di fronte a nuove sfide e opportunità, quali:

  • L’incremento di iscrizioni di studentesse e studenti con varie tipologie di vulnerabilità (disabilità, svantaggio, disturbi dell’apprendimento, malattia, etc.), e con esso il diversificarsi delle richieste rivolte al Settore inclusione.
  • La diffusione della didattica duale e blended, in risposta alla pandemia da SARS CoV-2 e un generale aumentato uso delle tecnologie digitali nell’azione didattica, nella valutazione, e nei servizi rivolti a studentesse, studenti e a tutto il personale universitario.
  • L’emergere di nuovi bisogni e l’acuirsi di condizioni di vulnerabilità, anche da parte del personale universitario strutturato e non strutturato, dovute alla recente pandemia.

Accanto a queste nuove sfide permangono criticità, che vanno costantemente affrontate, come la rimozione delle barriere fisiche e architettoniche e delle difficoltà di accesso ai materiali di studio, con conseguente limitazione delle opportunità di studentesse, studenti e dipendenti.

I nuovi obiettivi per l’inclusione che l’Ateneo intende raggiungere riguardano:

L’intensificazione delle azioni di sensibilizzazione, già avviate, impiegando i seguenti interventi:

  • Predisporre e distribuire brochure informative e semplici linee guida per l’inclusione rivolte a tutta la Comunità universitaria: studentesse, studenti e tutto il personale universitario.
  • Estendere le azioni di sensibilizzazione al territorio, attraverso incontri sui temi della disabilità e dell’inclusione rivolti alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie e al Comune di Padova.
  • Offrire momenti di aggiornamento sui temi della disabilità e dell’inclusione, attraverso l’organizzazione di eventi specifici rivolti a insegnanti delle scuole.

Una maggiore personalizzazione delle azioni, in tutte le fasi del percorso universitario, a favore di studentesse e studenti con disabilità, bisogni educativi speciali, disturbi dell’apprendimento, in linea con le indicazioni del MIUR (Linee guida per il diritto allo studio degli studenti con disturbo specifico di apprendimento, 2011) e i principi di diritto allo studio dalla nostra Costituzione. Sono previste diverse azioni:

  • Strutturare un servizio di orientamento personalizzato in entrata, nel passaggio dai corsi di laurea triennali a quelli magistrali, e in uscita, per favorire la transizione al mondo del lavoro e alla specializzazione post-lauream.
  • Diversificare gli interventi a seconda dei bisogni o delle vulnerabilità di studentesse e studenti e creare percorsi di tutoraggio o potenziamento personalizzati, non solo in funzione delle problematiche accertate (es. disabilità sensoriali, disturbi dell’apprendimento, disabilità), ma anche dei bisogni specifici di ogni studentessa e di ogni studente, attraverso la consulenza di un team di docenti esperte/i, in tutte le fasi del percorso di studi.
  • Potenziare il servizio di peer-tutoring orientato ad azioni per migliorare strategie di coping e metodo di studio.
  • Potenziare i servizi di counseling psicologico specializzato per le diverse forme di vulnerabilità ed estenderli in funzione preventiva, per poter attuare azioni in grado di rispondere alle richieste di:
    • approfondimento da parte di studentesse e studenti, rispetto alla natura del disturbo/difficoltà sperimentate, anche in rapporto a discipline specifiche;
    • aiuto relativo all’ambito motivazionale, ad esempio perdita di motivazione, preoccupazioni e percezione di scarsa autostima.
  • Istituire “Writing Labs”, o laboratori di preparazione alla stesura dell’elaborato di tesi o tesi di laurea per studentesse e studenti con dislessia o significative difficoltà di produzione scritta. La stesura autonoma di un elaborato o tesi di laurea rappresenta infatti spesso per tali studentesse e studenti un passaggio critico nel proprio percorso universitario.

Il potenziamento e la diversificazione dei percorsi di formazione delle figure di tutor attraverso specifiche attività:

  • Programmare e svolgere percorsi formativi coordinati da un team di docenti esperte/i di disabilità, bisogni educativi speciali, disturbi di apprendimento o altre forme di vulnerabilità rivolti alle seguenti figure di tutoraggio:
    • Peer-tutor debitamente formate/i per essere in grado di svolgere un supporto base a studentesse e studenti rispetto all’orientamento e all’accesso e fruizione dei materiali di studio, coinvolti in azioni atte a favorire la partecipazione alla vita universitaria.
    • Tutor specialistici formate/i per conseguire competenze specifiche sui processi di apprendimento, sulle strategie funzionali allo studio, sul metodo di studio, che consentano loro di organizzare attività di gruppo in presenza o in modalità telematica con piccoli gruppi, per favorire l’acquisizione di strategie di studio funzionali e personalizzate.

L’agevolazione dei processi inclusivi in ambito lavorativo rivolti al personale universitario strutturato e non strutturato, con maggiore attenzione ai nuovi bisogni emergenti in relazione all’attuale situazione sanitaria e alle sue conseguenze a medio e lungo termine, che prevedrà le seguenti attività:

  • Realizzare una brochure di informazione/orientamento ai servizi esistenti in Ateneo per il personale universitario strutturato e non strutturato.
  • Creare un servizio dedicato alla gestione delle tecnologie assistive con un canale dedicato al personale universitario strutturato e non strutturato.
  • Adottare una maggiore flessibilità nella gestione amministrativa e lavorativa di situazioni di vulnerabilità o disabilità temporanea; nello specifico, riconoscere accanto alla possibilità di richiedere congedi per malattia, riduzioni temporanee del carico di lavoro (didattico o tecnico-amministrativo) anche l’impiego proficuo delle tecnologie e del lavoro da remoto, per certificati motivi.
  • Ampliare i servizi di assistenza (anche psicologica) per il personale universitario strutturato e non strutturato con disabilità o vulnerabilità.

La riduzione e l’abbattimento delle barriere, anche architettoniche, per favorire l’accessibilità, da raggiungere tramite le seguenti azioni:

  • Svolgere interventi di adeguamento e/o riqualificazione di aule, uffici e luoghi di socializzazione e condivisione.
  • Potenziare l’impiego delle nuove tecnologie e attuare una formazione specifica e riconosciuta a tutor e personale universitario, volta a promuovere un migliore impiego delle tecnologie.
  • Offrire strumenti compensativi e favorire l'interazione tra studenti e studentesse per abbattere le barriere all'inclusione.

Tutti i servizi rivolti alla componente studentesca e al personale universitario strutturato e non strutturato verranno erogati in lingua sia italiana sia inglese.

Pari Opportunità

Pari Opportunità

Al fine di migliorare la qualità del lavoro e la libertà di ogni singolo individuo, che da 800 anni caratterizza la Patavina Libertas, nonché di valorizzare appieno il capitale umano presente nel nostro Ateneo, si ritiene essenziale promuovere politiche volte all’inclusione e alla valorizzazione delle diversità. In generale, si intendono proseguire e potenziare le azioni già intraprese dall’Ateneo in tema di pari opportunità, introducendo elementi di novità che reinterpretino le necessità di oggi.

Ispirandosi al Gender Action Plan delle Nazioni Unite, con il sostegno proveniente dalle politiche di genere promosse dalle Indicazioni per azioni positive del MIUR (14 maggio 2018), in continuità con il Gender Equality Plan 2019-2021 del nostro Ateneo, e con la consapevolezza che le pari opportunità non interessino solamente il genere ma le diversità in senso più ampio, è stato individuato il seguente piano di azioni positive da mettere in atto nel sessennio entrante.

Potenziare interventi di formazione, cultura e scienza paritaria, avvalendosi di molteplici azioni, anche promosse in collaborazione con il Centro di Ateneo Elena Cornaro per i saperi, le culture e le politiche di genere, il cui ruolo andrà ulteriormente valorizzato, tra cui:

  • Organizzare in maniera sistematica corsi di formazione rivolti a personale universitario (strutturato e non strutturato) e a studentesse e studenti sui temi di pari opportunità, nonché sugli stereotipi consapevoli e inconsapevoli.
  • Redigere, in collaborazione con il CUG, una carta dei servizi rivolta alla Comunità universitaria per far conoscere gli uffici preposti alla sorveglianza sulle discriminazioni.
  • Svolgere eventi di sensibilizzazione per la cittadinanza sui temi del genere e delle disuguaglianze, al fine di abbattere i bias culturali intrinseci ed estrinseci.
  • Organizzare incontri nelle scuole con modelli di riferimento professionale appartenenti a minoranze sottorappresentate (es. comunicazioni svolte da scienziate nelle scuole per favorire l’interesse delle ragazze verso le materie STEM).
  • Attribuire maggiore visibilità delle donne nelle comunicazioni istituzionali e scientifiche, anche tramite intitolazione di aule universitarie o altri riconoscimenti.
  • Potenziare la diffusione a tutto il personale universitario di linee guida sull’uso delle lingue italiana e inglese per una comunicazione istituzionale inclusiva.

In continuità con il lavoro svolto sul bilancio di genere, monitorare i dati sulle diseguaglianze, attuando le seguenti azioni:

  • Ampliare la rilevazione delle disuguaglianze, redigendo un bilancio che monitori la situazione relativa a tutte le minoranze (es. provenienza sociale e geografica) per prevenire potenziali discriminazioni.
  • Diffondere in maniera capillare presso la Comunità accademica i dati rilevati, al fine di familiarizzare con gli indicatori e aumentare la consapevolezza verso i temi delle disuguaglianze.
  • Affinare e migliorare alcuni indicatori rilevanti, in particolare per quanto riguarda i fenomeni di segregazione verticale (es. rapporti di genere tra candidature e assunzioni e tra candidature e premi; piramidi di età suddivise per genere, per settore e per ente).

Promuovere l’equilibrio di genere negli incarichi di responsabilità e nel reclutamento, con azioni quali:

  • Incoraggiare la presentazione di candidature a promozioni, riconoscimenti e incarichi di responsabilità da parte delle minoranze, anche attraverso bonus ai dipartimenti più virtuosi.
  • Ridistribuire gli incarichi di responsabilità in maniera più collegiale per attrarre un maggior numero di candidature.
  • Favorire il riequilibrio di genere nel reclutamento, anche prevedendo incentivi e meccanismi di premialità.
  • Mettere a disposizione linee guida per un approccio privo di stereotipi alle varie fasi del reclutamento.
  • Sensibilizzare all’equilibrio di genere nelle commissioni di reclutamento.
  • Contrastare i bias intrinseci ed estrinseci nella valutazione dei curricula, anche mediante l’introduzione di fattori di correzione.

Promuovere l’equilibrio vita-lavoro e il sostegno alla Comunità universitaria, attuando le seguenti azioni:

  • Istituire o incrementare agevolazioni per famiglie di dipendenti, assegniste/i e dottorande/i tramite asili nido, scuole dell’infanzia, prescuola e doposcuola, centri estivi (es. attività sportive presso il CUS) e servizi di baby-sitting. Tali agevolazioni andranno rivolte in via prioritaria alle persone nella fase iniziale della carriera universitaria.
  • Incentivare il congedo di paternità ed estendere la disciplina a tutela parentale anche per categorie che attualmente non ne hanno diritto, o solo in parte, in particolare dottorande/i, specializzande/i e assegniste/i.
  • Istituire uno sportello per la genitorialità, con aiuti mirati soprattutto al personale universitario non strutturato, prevedendo in particolare progetti di sostegno per il rientro dalla maternità/paternità.
  • Costituire una Commissione Pari Opportunità in ogni Dipartimento.
  • Fornire sostegno a studentesse e studenti, studiose/i, rifugiate/i o provenienti da Paesi in via di sviluppo, o in casi di discriminazione geografica.
  • Attuare campagne di informazione e pubblicizzazione degli sportelli antiviolenza, anche in collaborazione con le associazioni operanti sul territorio.
  • Fornire sostegno ai percorsi transgender o gender non-conforming di studentesse e studenti e personale universitario strutturato e non strutturato, in collaborazione con organi come il CUG e le associazioni nel territorio.
  • Prevedere forme di tutela per persone con particolari disturbi o regimi alimentari, da attuarsi in collaborazione con ESU.
  • Individuare quiet room per studentesse, studenti, personale universitario strutturato e non strutturato con particolari necessità e spazi per la spiritualità.

Ambiente

Ambiente

Il tema della sostenibilità è centrale per lo sviluppo dei nostri Atenei: fundraising, programmi didattici, attrattività e terza missione dipendono fortemente da quanto l’Ateneo saprà investire e comunicare a livello nazionale e internazionale rispetto alle azioni che puntano al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, anche grazie al dialogo con la Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (RUS).  Nonostante l’impegno degli ultimi anni, l’Ateneo di Padova ha ancora molto da realizzare per potersi definire un’Università sostenibile. È quindi necessario un concreto cambio di strategia, che coinvolga tutti i settori del nostro Ateneo, in modo che qualsiasi azione intrapresa venga valutata in un’ottica non solo di fattibilità economica, ma attraverso un’analisi costi/benefici che abbraccia tutti i settori della sostenibilità. 

Al fine di potenziare la struttura organizzativa della nostra Università si prevede di:

  • Attuare azioni che riguardano l’ufficio ambiente/sicurezza e l’ufficio acquisti, in termini di risorse umane specializzate sul tema della sostenibilità (es. appalti per smaltimento rifiuti, gestione dei rifiuti speciali), per far fronte in modo adeguato alle continue nuove richieste di gestione dei rifiuti da parte del legislatore e dall’adesione a protocolli nazionali e internazionali (implementazione e rispetto dei Criteri Ambientali Minimi con criteri di circolarità, procedure di acquisto verde - Green Public Procurement).
  • Perseguire, nelle azioni di rinforzo di tali settori, la logica dell’economia circolare, ma anche quella della sostenibilità delle risorse umane attraverso l’inserimento di figure specializzate (es. Resource and Waste Manager).
  • La diminuzione dell’impatto ambientale del nostro Ateneo è fondamentale che avvenga attraverso la sensibilizzazione specifica di tutto il personale universitario in tema di produzione dei rifiuti (anche rispetto all’impatto generato dalla ricerca sulla produzione di rifiuti speciali e pericolosi e sui costi di smaltimento), sul risparmio energetico, sulla mobilità sostenibile, predisponendo apposite linee guida quali suggerimenti per un cambio di comportamento (da attuare non solo all’interno dell’Università) e offrendo strumenti concreti di supporto.

Nell’ambito del coordinamento e della promozione delle azioni di Sostenibilità non si può tralasciare, per l’importanza che riveste in prospettiva ambientale e sociale, il tema della mobilità. Uno dei grandi impatti dell’Ateneo è dovuto alle migliaia di studentesse, studenti e dipendenti che quotidianamente si spostano per svolgere le proprie attività presso le strutture didattiche e di ricerca. In tal senso, si prevede di:

  • Sostenere e alimentare con continuità temporale lo sviluppo e l’implementazione del Piano degli spostamenti casa-studio casa-lavoro (cadenza annuale).
  • Sviluppare azioni finalizzate alla riduzione dell’uso di mezzi di trasporto non sostenibili (es. auto privata) anche in relazione alla possibile introduzione di pacchetti di servizi integrati (es. MaaS, Mobility as a Service) comprendenti soluzioni a basso impatto ambientale in grado di rispondere alle esigenze di mobilità della specifica utenza.
  • Implementare azioni specifiche sulla mobilità di componente studentesca e di tutto il personale universitario attraverso sinergie con le Amministrazioni locali e con i concessionari dei servizi di trasporto alla scala urbana ed extra-urbana.
  • Introdurre, per quanto riguarda il personale universitario strutturato e non strutturato, opportune considerazioni e valutazioni in relazione al tema dello smart working.
  • Progettare, per potenziare l’accessibilità delle persone con disabilità alle strutture universitarie, un sistema a chiamata basato su modalità di prenotazione facilmente accessibili e flessibili, identificando una soluzione implementabile in autonomia dall’Ateneo (in continuità con l’attuale servizio) o da cedere in outsourcing sulla base di ben definiti requisiti.

Per potenziare la sostenibilità dell’edilizia universitaria (campus sostenibile) si rendono necessarie diverse azioni:

  • Proseguire sulla linea del BMS - Building Management (automation) System per il controllo e il monitoraggio delle apparecchiature meccaniche ed elettriche degli edifici, come ventilazione, illuminazione, sistemi di alimentazione, sistemi antincendio e sistemi di sicurezza.
  • Verificare la sicurezza degli edifici universitari e programmare la manutenzione attraverso strumenti intelligenti.
  • Realizzare sistemi di risparmio idrico attraverso l’installazione di colonnine d’acqua potabile all’interno degli spazi comuni; attraverso la raccolta e il riutilizzo delle acque per l’irrigazione degli spazi verdi, con l’impiego di sistemi naturali di fitotrattamento dove possibile.
  • Potenziare le raccolte differenziate, ancora insufficienti, anche tramite azioni sperimentali di monitoraggio della produzione di rifiuti e analisi merceologiche dedicate, e coinvolgendo le strutture satellite dell’Università e le aziende di smaltimento dei rifiuti; per promuovere la raccolta differenziata sarà necessario fornire linee guida per la minimizzazione dei rifiuti e promuovere una comunicazione efficace anche per la componente studentesca internazionale, da veicolare anche attraverso i social media.
  • Potenziare la produzione di energia elettrica da impianti installati sulle proprie coperture; installare colonnine per ricarica elettrica delle auto attraverso accordi con l’ente di approvvigionamento energetico.

Per contribuire ad apportare un cambiamento positivo nel raggiungimento di obiettivi dello sviluppo sostenibile è importante che l’Ateneo agisca sui temi della sostenibilità anche all’interno delle proprie attività core: didattica, ricerca, terza missione. In questo campo il nostro Ateneo ha già molte eccellenze all’attivo, ma ha bisogno di valorizzare l’esistente e sviluppare ulteriori azioni:

  • Promuovere l’istituzione di insegnamenti e MOOC dedicati alla sostenibilità rivolti sia a studentesse e studenti sia a persone già avviate al mondo del lavoro.
  • Sostenere la ricerca in settori specifici della sostenibilità ambientale che possono supportare anche le decisioni dell’Ateneo.
  • Potenziare il trasferimento tecnologico e le attività di terza missione legate alla sostenibilità; integrare i sistemi informativi di Ateneo dedicati alla ricerca in modo che rendano possibile identificare in modo chiaro, anche per chi non fa parte del mondo universitario, le pubblicazioni e i prodotti della ricerca relativi ai contesti della sostenibilità, in modo da renderle più facilmente fruibili.
  • Allargare l’adesione alle reti internazionali che promuovono la sostenibilità in ambito internazionale (es. United Nations Global Compact e Green Growth Knowledge Platform).

Il coinvolgimento della comunità studentesca è necessario per la realizzazione degli obiettivi della sostenibilità ambientale. Le azioni a loro dedicate è fondamentale che non riguardino esclusivamente la didattica, ma coinvolgano attività extra-curriculari per il potenziamento delle proprie abilità e del buon vivere in comune, implementando azioni, quali:

  • Creare dei punti di ristoro e di socializzazione anche negli spazi aperti e promuovere attività di socializzazione focalizzate sui temi della sostenibilità.
  • Promuovere lo scambio/il baratto tra oggetti/beni di studentesse e studenti che si avvicendano nelle residenze universitarie (minimizzazione rifiuti).
  • Organizzare contest dedicati alla sostenibilità.
  • Sostenere la partecipazione studentesca a bandi competitivi.