Indirizzo, Gestione e Organizzazione

Il grado di successo nel perseguire le missioni costitutive dell’Università – ricerca, didattica, terza missione – dipende in larga misura dalla capacità di porre in essere azioni inserite in un coerente quadro programmatorio con visione di medio-lungo termine, in grado nel contempo di assicurare efficienza e risultati nell’operare quotidiano.

Le azioni sono condizionate da tre fattori principali: la disponibilità di risorse, il quadro delle regole, la motivazione e la capacità delle persone.

È bene essere consapevoli che, sia pure in misura diversa, tutti e tre questi fattori sono condizionati dalle scelte di politica nazionale ed è per tale motivo che l’Università di Padova con il suo patrimonio di autorevolezza e credibilità deve sostenere con forza in tutte le sedi dove sia possibile le ragioni dell’Università pubblica, accessibile a tutte le studentesse e a tutti gli studenti, adeguatamente finanziata, motore e punto di riferimento dello sviluppo economico e sociale.

Negli spazi, non piccoli, di autonomia e autogoverno che comunque la legge ci riserva, occorre:

  1. Migliorare ulteriormente la nostra capacità di attingere al paniere delle risorse statali e potenziare quella di acquisire autonomamente risorse sperimentando anche forme innovative di “fundraising”.
  2. Affrontare in modo pragmatico la revisione dello statuto e del regolamento generale rimuovendo imprecisioni e incoerenze emerse nel tempo e adeguandoli alle mutate esigenze; razionalizzare la poderosa messe di regolamenti prodotta in questi anni sviluppando tra gli stessi un maggiore coordinamento e dedicando più attenzione alla fase applicativa.
  3. Continuare a investire sul personale tecnico e amministrativo (PTA) assicurando le risorse per mantenere un’adeguata consistenza numerica del PTA con il reclutamento e garantendo opportunità di valorizzazione e crescita professionale attraverso la valutazione/incentivazione, la formazione e la mobilità.

Con queste premesse è possibile delineare un assetto complessivo dell’Ateneo in cui governo, gestione e organizzazione concorrano assieme a un’ulteriore fase di crescita e sviluppo.

Indirizzo: garantire un assetto di governo stabile, rispettoso degli equilibri e delle prerogative degli organi, attento ad ascoltare e a cogliere le istanze di una Comunità variegata e complessa. Una squadra di prorettrici, prorettori, delegate e delegati coerente con gli obiettivi strategici da perseguire, in grado di esercitare una forte azione di indirizzo politico verso l’amministrazione, rispettandone le prerogative e valorizzandone la professionalità. Un punto di riferimento dove sia sempre possibile identificare la responsabilità delle decisioni assunte.

Gestione: assicurare efficienza e rapidità ai processi decisionali garantendo condivisione e trasparenza. Le decisioni vanno basate su processi robusti, affidabili e verificabili; trasparenti in termini di persone coinvolte, procedure seguite e scelte effettuate. Migliorare l’accesso alle informazioni, inoltre, rende tutte/i coloro che sono coinvolte/i consapevoli dei processi in atto e favorisce il coordinamento tra le strutture dell’Ateneo. Trasparenti e condivisi, inoltre, devono essere i meccanismi di allocazione delle risorse orientate a favorire il loro utilizzo efficiente e tempestivo. In tale ambito, i risultati già acquisiti dall’Ateneo non possono essere mai considerati definitivi, ma necessitano di interventi continui di adeguamento alle mutevoli condizioni operative per effetto delle dinamiche interne ed esterne.

Organizzazione: un’organizzazione coerente con gli obiettivi strategici, flessibile e resiliente rappresenta un elemento necessario per lo sviluppo dell’Ateneo. Gli elementi chiave sono le persone e l’orientamento ai servizi interni ed esterni. È prioritario continuare a investire in formazione e reclutamento di qualità, garantendo opportunità di crescita e di sviluppo di carriera sia per il personale docente, sia per il personale tecnico e amministrativo. A valle della riorganizzazione dell’amministrazione centrale e dei dipartimenti e delle esperienze maturate durante l’ultimo anno, appare necessario favorire meccanismi e strumenti di coordinamento trasversale e un orientamento alla condivisione delle migliori pratiche, in modo da garantire una elevata capacità di adattamento al cambiamento e la valorizzazione delle specificità che vanno considerate come elemento di ricchezza.